AEP® System
Armonia Estetica Posturale

Giovanni Maver | odontotecnico posturo consapevole

La nostra esperienza per il vostro benessere
armonia del sorriso - equilibrio posturale

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Tag: #boccaepostura

“Corso progettazione protesica con AEP® System”,

Le interazioni tra bocca e postura sono un tabù? Se vuoi risolvere qualche tuo dubbio ti aspetto il 28/29 settembre al mio corso analogico – digitale la “Progettazione protesica con AEP® System”,
organizzato da CNABG•SNO 2018: ODONTO®EVOLUTION alta formazione per odontotecnici
SEDE CORSO
Scuola Leonardo Da Vinci Via G. B. Moroni, 255 Bergamo
Info http://www.cnabergamo-formazione.it/k-course/progettazione-protesica-con-aep-system/

locandina corso sno 2018 3 - Copia (2)locandina corso sno 2018

AEP® System – THE NEW WELL-BEING FORMULA

AEP® SystemUN SOLO OBIETTIVO: STARE BENE SENTENDOSI BENE
Unire perciò l’armonia del sorriso al benessere posturale, attraverso la realizzazione di protesi dentali altamente individualizzate.

LA FILOSOFIA
AEP® System si propone di restituire al paziente, in relazione alle problematiche stomatotognatiche e extra-stomatognatiche presenti, il recupero della migliore qualità di vita possibile. Il metodo AEP® System fa di “stare bene sentendosi bene” la propria linea guida e dell’integrazione tra armonia estetica e postura, i suoi cardini.

DI COSA SI TRATTA
AEP® System è una metodica operativa brevettata, utilizzata, sia per progettare e realizzare riabilitazioni complete su denti naturali e impianti, sia per aiutare il medico a curare disfunzioni e patologie della masticazione. L’approccio terapeutico viene deciso dal medico in relazione alla complessità del caso e può prendere in considerazione la valutazione del solo apparato stomatognatico o del complessivo stato di salute del paziente. La raccolta strutturata di tutti i dati, porta alla realizzazione di placche/bite per risolvere la sintomatologia dolorosa o ad un progetto protesico che permette di ricreare un sorriso individuale ed equilibrato in armonia con il viso e il resto del corpo.

I NOSTRI VALORI
“Esperienza”, “ricerca”, “tecnologia” e “saper fare”, sono i valori forti che hanno portato allo sviluppo e realizzazione del metodo AEP® System.

ESPERIENZA, maturata in oltre 30 anni con medici e pazienti.
RICERCA E STUDIO continuativi come canali prioritari per valutare e provare la reale efficacia della metodica.
TECNOLOGIA come supporto indispensabile per la sua realizzazione in chiave pratica.
SAPER FARE, come capacità di tradurre nel concreto competenze e passione.

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Bite e placche dentali, due informazioni per saperne di più!

Bite e placche dentali

Bite e placche dentali

L’utilizzo di placche e bite, ha lo scopo di modificare la posizione mandibolare quando è patologica; cioè, quando a bocca chiusa, i denti vincolano tra loro mandibola e mascella, innescando delle tensioni o dolori muscolari/articolari alla bocca o al resto del corpo.

BITE E PLACCHE SONO TERMINI GENERICI, il termine bite deriva dall’inglese morso e lo si utilizza per i dispositivi non lisci che danno una posizione stabile e vincolata alla mandibola, mentre il termine placca, lo si utilizza per i dispositivi lisci che non danno una posizione vincolata alla mandibola.
Vi possono essere differenze poi in relazione a:
• posizione: sulla mascella o sulla mandibola,
• materiale: rigido, morbido, misto…
• approccio: gnatologico, gnatologico-posturale,
• obiettivi: dare una posizione terapeutica, resettare la posizione, stabilizzare la posizione, …….
• modalità di utilizzo: notturno , diurno, ….
• tecniche di ottimizzazione all’applicazione su paziente: nella regolazione, nel numero degli appuntamenti, …………

Vi sono perciò differenti tipologie di placche e bite e tutti in linea generale sono validi, fintanto che migliorano la salute del paziente.
Di seguito un esempio di placca e bite che con i Team protesici di cui faccio parte abbiamo messo a punto:

LA PLACCA DI RESETTAZIONE NOTTURNA AEP® System è una placca liscia, superiore o inferiore, in materiale morbido/rigido, ad approccio gnatologico/posturale o gnatologico. Viene regolata dal medico ogni tre settimane, in deglutizione e in chiusura volontaria per circa 4/6 mesi.

LA LOGICA DI UTILIZZO DERIVA DALLA VISIONE OLISTICA, cioè l’evidenza che il sistema uomo interagisce tra le sue parti e quindi la bocca può influenzare e venire influenzata dal resto del corpo. A seguito di questa considerazione, viene tolto il vincolo dentale con l’interposizione della placca tra mascella e mandibola, lasciando libero il corpo di esprimere così la sua capacità di autoregolarsi ricercando la fisiologia.
La placca notturna resetta così con il passare delle ore la posizione mandibolare patologica, perciò al risveglio, la posizione di riposo (a bocca socchiusa) è fisiologica. La posizione dei denti resta però invariata e quando si chiude la bocca dopo aver tolto la placca, si avvertono inizialmente dei contatti anomali, ma dopo un periodo di adattamento muscolare di circa 10/15 minuti (il tempo di far colazione), apparentemente tutto è come prima.
Allora perché il paziente sta bene?
Perché se non persistono problematiche esterne alla bocca, la muscolatura durante la notte ha potuto rilassarsi e caricare la “pila energetica”.
Ma, quando il paziente chiude la bocca durante il giorno (in fisiologia lo facciamo per circa 20 minuti al giorno durante la deglutizione), il vincolo dentale lo riporta lentamente verso la situazione di patologia, l’utilizzo però della “pila” caricata durante la notte, gli consente di mantenere silente la sintomatologia dolorosa fino alla sera quando rimetterà la placca.

Se il paziente vuole testare una soluzione definitiva, si passa a stabilizzare la posizione mandibolare ottenuta al risveglio con un bite di riprogrammazione diurno.

IL BITE DI RIPROGRAMMAZIONE DIURNO AEP® System è una placca non liscia a minimo ingombro volumetrico, inferiore o superiore, in materiale rigido, con approccio gnatologico/posturale o solo gnatologico. Viene regolato dal medico ogni tre settimane in deglutizione e in chiusura volontaria per circa 2/3 mesi.

L’UTILIZZO DEL BITE DIURNO HA COME OBIETTIVO, il vincolare tra loro mandibola e mascella nella nuova posizione mandibolare, in modo da poter testare in modo stabile ma provvisorio, il recupero della fisiologia di bocca e corpo.
Il percorso terapeutico è fin qui reversibile, se il paziente è soddisfatto del grado di salute e benessere raggiunto, si stabilizza definitivamente la situazione intervenendo protesicamente, ortodonticamente, o …..

Caso clinico pubblicato su “TEAMWORK Clinic” pdf scaricabile al link http://www.giovannimaver.it/articoli/09.pdf

“ AEP® System” armonia del sorriso, equilibrio posturale.

STARE BENE PER SENTIRSI BENE, è LA LINEA GUIDA DI “AEP™System”. Cosa ne dicono?

di AEP™ System è unire l’armonia del sorriso al benessere posturale, attraverso la realizzazione di protesi dentali altamente individualizzate.

LA FILOSOFIA
AEP™ System si propone di dare al paziente che necessita di riabilitazioni complete o affetto da disfunzioni e patologie della masticazione, il recupero della migliore qualità di vita possibile, in relazione alle problematiche stomatotognatiche e extra-stomatognatiche presenti. Il metodo AEP™ System fa di “stare bene per sentirsi bene” la propria linea guida e dell’integrazione tra armonia estetica e postura, i suoi cardini.

DI COSA SI TRATTA
AEP™System è una metodica operativa brevettata, utilizzata, sia per progettare e realizzare riabilitazioni complete su denti naturali e impianti, sia per aiutare il medico a curare disfunzioni e patologie della masticazione. L’approccio terapeutico viene deciso dal medico e può prendere in considerazione la valutazione del solo apparato stomatognatico o del complessivo stato di salute del paziente.

Al link http://www.giovannimaver.it/it/aep-system-armonia-estetica-posturale-cosa-ne-dicono.php opinioni, indirizzi e siti di medici che utilizzano
AEP™System“AEP™System” armonia del sorriso, equilibrio posturale.
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DOLORI A BOCCA E POSTURA, SONO “sempre” RISOLVIBILI?

Avere una visione olistica, significa accettare l’interazione continua tra tutte le parti del corpo, interazione gestita e organizzata dal computer centrale (cervello), grazie alle informazioni che arrivano dalle tre componenti, fisica, chimica e psichica, della triade della salute.
Organizzazione che adotta spesso dei compromessi, ad es. se abbiamo un dolore al piede, viene subito inviato il segnale al computer centrale che cerca di provvedere per risolverlo ma, se questo non è possibile, il corpo cerca la strategia compensativa adattativa che gli faccia sentire meno dolore, consumando meno energie e se questo, gli permette di restare all’interno del suo range di tolleranza al dolore, ignora il segnale pur non avendo risolto il problema.

COSA è IL RANGE DI TOLLERANZA AL DOLORE?
È un range, ipotizziamo da 1 a 10, in cui il valore 10 rappresenta la soglia entro il quale il dolore è silente. Perciò se abbiamo dei dolori che con un compenso adattativo ci mantengono entro la soglia, ad es. un dolore alla lombare ridotto a valore 3 ed un dolore alla bocca ridotto a valore 5, totale 8, non avvertiamo alcun problema. Se a questo valore 8 però, si aggiungono poi ad es. problemi con il patner o con i figli (componente emotiva), iniziamo ad alimentarci in modo disordinato (componente chimica), subiamo un trauma al collo (componente fisica), ed oltrepassiamo così la soglia limite, molto probabilmente avvertiremmo oltre ai dolori sopraggiunti, anche quelli silenti.
Concentriamoci ora sulla bocca (apparato stomatognatico) che interagendo con il resto del corpo concorre a gestire la salute corporea; un problema ad essa può condizionare il sistema posturale, ma è pur vero il contrario, cioè che un problema nel resto del corpo può condizionarla.

QUINDI, LE PROBLEMATICHE STOMATOGNATICHE sono“sempre” completamente risolvibili?
NON SEMPRE PURTROPPO.

È importante per il paziente essere consapevole che, se persistono cause extrastomatognatiche non risolte o irrisolvibili, queste potrebbero influenzare patologicamente la bocca e perciò, non permettere la risoluzione completa del problema stomatognatico.
Quindi l’obbiettivo auspicabile, è la risoluzione completa delle problematiche, ma quello che è fattibile, è affrontare la situazione ad origine multifattoriale con un “Team” ad approccio multidisciplinare e se ci sono i presupposti, garantire l’impegno a portare il paziente quanto più possibile all’interno del suo range di tolleranza al dolore.
Per saperne di più…. http://www.giovannimaver.it/articoli/09.pdf

interazioni bocca e postura

interazioni bocca e postura

LE PROBLEMATICHE STOMATOGNATICHE
NON SEMPRE SONO COMPLETAMENTE RISOLVIBILI

“ AEP™System” armonia del sorriso, equilibrio posturale.

LA LINGUACCIA DI EINSTEIN E LA NOSTRA, COSA HANNO IN COMUNE?

Anche se la nostra non è “famosa” come la sua, la lingua ha comunque una grande importanza. Quando deglutiamo e siamo in fisiologia, appoggiamo inizialmente il dorso della lingua alla volta del palato, poi portiamo i denti ad un contatto lieve, facendo aderire la lingua contro tutte le superfici interne dei denti, guance e labbra, contro tutte le superfici esterne ed infine innalziamo e abbassiamo l’osso ioide. La sensazione che percepiamo, è quella di intimo contatto tra i denti e il corridoio muscolare formato da lingua e guance, rendendoci conto che
NON CI SONO SPAZI VUOTI.
Quando deglutiamo la nostra bocca, sigilla il nostro corpo e diventiamo un volume chiuso.

Per ragionare volumetricamente, pensiamo a quello che avviene quando gonfiamo un palloncino, una volta fatto il nodo di chiusura, ci rendiamo conto che l’aria contenuta in esso, occupa un volume definito e che se lo schiacciamo, resta inalterato volumetricamente, ma si ridistribuisce nello spazio.
Noi funzioniamo come il palloncino, a bocca chiusa “fatto il nodo”, il volume resta inalterato, ma se “schiacciati” si ridistribuisce.
Inoltre, è importante abituarsi a pensare al nostro corpo, COME UN GRANDE PUZZLE TRIDIMENSIONALE, in cui ogni tassello ha una sua posizione e forma, in relazione all’unicità di ogni viso e corpo.

SE ORA PROVIAMO A DEGLUTIRE, percepiamo se in fisiologia, la mancanza di spazi vuoti.
Ma proviamo a immaginare che ci manchino due denti, che vengano posizionati due impianti e che vengano create due corone dentali spostate internamente (vedi foto); grazie all’effetto palloncino, percepiremmo lo “schiacciamento “ della lingua (1600 / 2000 volte al giorno è la frequenza media della deglutizione) che sarebbe costretta a cercare spazio per ridistribuire il volume, spingendo in modo anomalo sugli altri denti con l’eventualità di creare sofferenze parodontali, torsioni dentali, diastemi e sicuramente, sempre in queste situazioni, adattamenti torsivi dell’osso ioide, punto di appoggio per i movimenti di apertura e chiusura della mandibola.
Osso ioide che interagisce con il resto del corpo …..

I denti, sia nelle riabilitazioni “su denti naturali che su impianti”, vanno considerati come tasselli del puzzle tridimensionale e in quanto tali, hanno una posizione ben definita in armonia con il resto della bocca e del corpo.

In particolare nelle riabilitazioni totali su impianti, bisogna porre particolare attenzione a…..
Per saperne di più…. http://www.giovannimaver.it/articoli/08.pdf

Immagine f8 3NON POSSIAMO SPOSTARE I VOLUMI DENTALI SENZA UN CRITERIO

“AEP™System” armonia del sorriso, equilibrio posturale.
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ESTETICA HOLLIWOODIANA? No, ARMONIA ESTETICA E SALUTE.

Una particolare tendenza che si sta verificando sempre di più negli ultimi anni, è l’accanita ricerca della così chiamata “estetica holliwoodiana”, ovvero quella bellezza che rincorre spasmodicamente la perfezione della simmetria. Però nel viso, anche in quello di una bella donna, apparentemente simmetrico, si evidenziano, ad un’analisi più attenta delle differenze fra la parte destra e la parte sinistra. Questo è un concetto accettato da tutti nel corpo (spalle e bacino non sono mai alla stessa altezza), ma meno condiviso nel volto e nelle arcate dentali. Immaginando il viso come se fosse un puzzle tridimensionale, se mancano dei tasselli e vogliamo ricomporlo, dobbiamo osservare l’immagine d’insieme e la forma dei tasselli, riposizionandoli poi in armonia con il contesto. Anche la riabilitazione di un sorriso rientra in questo mosaico e per garantirne l’armonia estetica, richiede una valutazione approfondita della struttura del volto di ogni paziente, affinché mediante criteri e parametri codificati, si possa ricreare un sorriso individuale ed equilibrato in armonia con il viso e il resto del corpo.

Armonia che riveste una grande importanza anche per la salute dell’intero corpo.

LA VISIONE OLISTICA, cioè l’evidenza che il sistema uomo interagisca tra le sue parti, pone l’accento su come la bocca influenzi e venga influenzata dal resto del corpo.

L’inserire in questo contesto una dentatura ideale stereotipata avulsa dal contesto, potrebbe influenzare gli equilibri tra i vari distretti corporei e alterare l’intero equilibrio posturale, provocando tensioni muscolari che possono provocare cefalee muscolo-tensive o mal di schiena, motivo per cui, è importante creare un sorriso in relazione all’individualità intrinseca in ogni essere umano.

OGNI ESSERE UMANO è UNICO E HA DIRITTO A UN SORRISO UNICO
Per saperne di più .. http://www.giovannimaver.it/articoli/06.pdf
Immagine f3a “AEP™System” armonia del sorriso, equilibrio posturale.

LA BOCCA PUO’ LIMITARE LA PRESTAZIONE SPORTIVA!

Immagine f2 aANCHE RONALDO USA IL BITE. PERCHE?
Un corpo in salute, che si trova in posizione eretta e antigravitaria, ha come naturale obiettivo la ricerca dell’equilibrio, da raggiungere con il minimo impegno muscolare e in assenza di dolore. Partendo da questa posizione di “riposo”, il corpo compie qualsiasi azione. L’utilizzo del minimo lavoro muscolare a riposo, è importante per potersi esprimere a piena potenza durante il gesto atletico. In presenza di un problema in bocca, si potrebbe assistere, invece, ad un’alterazione dell’equilibrio corporeo che determina dolore e contratture con conseguente perdita di efficacia/efficienza muscolare.
A RISULTARE PENALIZZATA è IN PRIMIS LA PRESTAZIONE SPORTIVA, con ricadute pessime anche per la tenuta psicologica dell’atleta. Una placca e successivamente un bite, rappresentano una soluzione efficace per evitare vuoti di performance. Con una “placca notturna occluso-posturale”, si resetta l’informazione patologica della bocca, permettendo il recupero dell’equilibrio posturale e della posizione di riposo fisiologica. Successivamente, la si stabilizza, supportando l’atleta durante la prestazione con un “bite sportivo di riprogrammazione”. Portato sia in allenamento che durante la competizione, abbiamo così la stabilizzazione della nuova posizione di lavoro, sollecitata dalla chiusura dei denti nei picchi di prestazione sportiva (detto popolare stringi i denti e vai). Il risultato è che, grazie alla “placca notturna occluso posturale” di resettazione e al “bite sportivo di riprogrammazione”, l’atleta, oltre a rendere silente la sintomatologia dolorosa, ha la possibilità di sfruttare appieno il suo potenziale muscolare.

“AEP™System” armonia del sorriso, equilibrio posturale.
Per saperne di più .. http://www.giovannimaver.it/articoli/03.pdf

Affaticamento o dolore ai muscoli masticatori? Mal di testa o di schiena? Mai sottovalutare il ruolo della bocca!

La bocca può disturbare la postura. 

Le attuali conoscenze, dimostrano una stretta interazione tra bocca e resto del corpo che durante la deglutizione (atto fisiologico che avviene 1600/2000 volte al giorno), in presenza di tensioni muscolari alterate per posizioni errate della mandibola o mancanza di denti, le trasmette all’osso ioide, fulcro della deglutizione e di conseguenza attraverso i muscoli sottoioidei, a testa, spalle, bacino, fino all’appoggio podalico. È possibile anche la situazione inversa, cioè la tensione che dal piede o dal bacino risale allo ioide, alterando la posizione della mandibola o della testa. Perciò le patologie della bocca potrebbero causare alterazioni posturali, provocando cefalee muscolo-tensive o tensioni muscolari in altre parti del corpo.

Sintomi di tali patologie possono essere: rumori articolari nei movimenti masticatori (schiocchi/click), affaticamento o dolore muscolare (alle guance), episodi di blocco dell’articolazione (impossibilità di aprire o chiudere la bocca), tensioni al collo o alla schiena…. è allora che la gnatologia e la posturologia sono chiamate a intervenire, attraverso adeguate terapie e percorsi di cura su misura.

L’approccio prevede la valutazione accurata del paziente, al fine di determinare il principio di causa – effetto e determinare se l’eziologia dipenda dalla bocca o dal resto del corpo.

Se la problematica è dentale, la soluzione che si è dimostrata efficace è la “placca notturna occluso-posturale”. Scopo dell’applicazione della placca, è il riposizionamento della mandibola e il conseguente rilassamento dei muscoli masticatori e di tutti gli altri muscoli interessati.

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